Relativamente frequente nelle valli meridionali, dall’alta V. di Champorcher fino alla V. Veni, e in V. di Gressoney; altrove appare invece piuttosto raro e disperso con pochi dati, in parte forse da accertare.
Da noi la subsp. ovatum
Secondo PISTARINO et al. (1999) in MRSN vi è un campione di Abbà del 1967 attribuito a Ph. ovatum e raccolto a Vert di Donnas, località di fondovalle posta a circa 300 m; in seguito ad un successivo controllo il materiale è stato però attribuito a Ph. betonicifolium (PISTARINO & D’ANDREA, 2015).
Il dato “Champorcher” in PISTARINO & D’ANDREA (2015), tratto da VACCARI (1903d) va riferito alla valle in generale e non al capoluogo; nello stesso lavoro Vaccari segnala infatti, con maggiore precisione, la presenza di Ph. ovatum più a monte, verso la testata della V. di Champorcher.
Due campioni di Sotti in MRSN, raccolti nel 1980 in Val Ferret nei dintorni di Planpincieux e assegnati a Ph. halleri var. albiflorum (cfr. anche SOTTI & TOSCO, 1985) risultano in condizioni tali da impedire una identificazione certa; l’assegnazione alla var. albiflorum fa inoltre ritenere la loro possibile appartenenza a Ph. spicatum, piuttosto che a Ph. ovatum.
Il dato storico di Chatin per il G.S. Bernardo citato da PISTARINO & D’ANDREA (2015) è in realtà relativo al versante svizzero del colle, come indicato da VACCARI (1904-11).
Un dato bibliografico riportato da PISTARINO & D’ANDREA, 2015 e tratto da uno studio sui lariceti di S. Colla pubblicato nel 1929, indica Ph. ovatum per la "Valle del Curtot, Cime Bianche" ma è sicuramente relativo al settore inferiore di tale vallone e non certo alle Cime Bianche, dove i lariceti sono completamente assenti.
Vari dati storici per la bassa V. di Rhêmes (Vaccari), la zona del P.S. Bernardo (Tanfani; anonimo in AO-S.SFV), la Valtournenche (Paradossi), l’alta V. di Gressoney (Zola), ecc. non sono attribuibili ad un preciso quadrante cartografico a causa della insufficiente precisione dei riferimenti geografici indicati.