PIGNATTI (1982: II-197, sub Seseli elatum L.) scrive per per l’Italia "Ne ho visto un unico esemplare, proveniente da Asprille in V. d'Aosta, però senza frutto (determinazione incerta): l'appartenenza alla flora italiana va dunque verificata". In Valle d’Aosta non esiste una località denonimata "Asprille" ma tale nome deriva certamente da una errata lettura sull’etichetta di "Arpuilles" (frazione della collina di Aosta e luogo classico delle erborizzazioni di Vaccari), in passato scritto spesso senza la lettera finale. In FI (Poggio, 2002), non è stato rilevato nessun campione valdostano di Seseli elatum. Ve ne è però uno di Vaccari assegnato da questi, erroneamente, a Seseli montanum (cfr. la trattazione relativa), raccolto nel giugno 1899 ad "Aosta verso Arpuille" (Bovio, 2005). Si ritiene che sia questo il campione a cui si riferisce Pignatti; infatti sull’etichetta il nome specifico "montanum" potrebbe essere interpretato come "elatum" e "Arpuille" appare più ragionevolmente leggibile come "Asprille"; come indica Pignatti, il campione non presenta alcun frutto.
Seguendo AESCHIMANN et al. (2004: I-1094), nelle Alpi Seseli longifolium risulta presente solo all’estremo limite sud-occidentale, in territorio francese. Questa specie va esclusa dalla flora della Valle d’Aosta come dalla flora italiana. Cfr. anche BOVIO, 2006a.
Riferimenti bibliografici
BOVIO, 2014: 609; PIGNATTI, 1982: II-197; BOVIO, 2006a: 203 (n. 1239)
