Indicata varie volte storicamente ma quasi certemente per errore, tanto che non esistono prove della sua presenza e non è stata riconfermata in tempi recenti. VACCARI (1941) riassume così la storia delle segnalazioni: "parecchi autori la segnalarono per la Valle d'Aosta. Così Payot la cita per il Col de la Seigne, Murith, Leresche, Gandoger e Kusnezov la indicano per il Gran S. Bernardo, ed il Canonico Besse afferma di averla raccolta alle Combes sopra Bosse". A questi dati vanno aggiunte la vaga indicazione di BALL (1896) per il settore "Val Tournanche - Val d'Ayas - Val de Lys" e la citazione in TOSCO & FERRARIS (1981) di un campione dell’erbario Lanino conservato in HbMNM, raccolto al Mont Fréty di Courmayeur nel 1888, assegnato in origine a Gentiana acaulis e attribuito alla "var. alpina Vill." da Tosco. Secondo VACCARI (loc. cit.), tra l’altro specialista del genere Gentiana, "è probabile che tutte queste segnalazioni errate traggano origine dalla somiglianza che la pianta presenta con individui di G. Kochiana resi nani dall'altitudine". Attualmente, secondo AESCHIMANN et al. (2004: II-18) sulle Alpi G. alpina risulterebbe accertata solo per i versanti francese, svizzero e solo in quello lombardo per l'Italia.
Riferimenti bibliografici
BOVIO, 2014: 429; MURITH, 1810: 67; PAYOT, 1882: 181; GANDOGER, 1893: 388; BALL, 1896: 188; VACCARI, 1941; TOSCO & FERRARIS, 1981: 108