Diffusa quasi esclusivamente sulla destra orografica dell’alta V. di Cogne. Segnalata storicamente in alcune altre località, in gran parte dubbie: sinistra orografica della V. di Cogne al Col Lauson (Santi, 1895 - TO ! ma indicate in etichetta anche altre località valdostane e piemontesi - cfr. nota); alto vallone di Saint-Marcel (Dutoit-Haller) dato mai riconfermato, neppure da Vaccari che qui la cercò (si può forse ipotizzare che Dutoit-Haller si confuse con il contiguo vallone del Grauson, dove invece la pianta è presente); "Vallée de Vallepelina" (Lappé, senza data - G !); testata della Valtournenche "au col Fourneaux" (Malinverni, 1868 - TO !), località individuabile forse con i trinceramenti dei Fornets per andare al Colle del Teodulo; in Valtournenche l'avrebbe raccolta storicamente anche Ferina (in verbis a Vaccari). L'ancor più antica segnalazione di Haller per il Col Ferret veniva già ritenuta dubbia da GAUDIN (1828-33) ed errata da Vaccari (secondo quest'ultimo per probabile confusione con la forma pusilla di Campanula barbata).
Nel proprio erbario, Flavio Santi scriveva quasi sempre su ogni foglio più località in cui aveva visto la specie rappresentata, senza che oggi si possa stabilire se il materiale spillato corrispondesse a tutte le stazioni indicate. In particolare, sul foglio di C. alpestris vengono indicate una decina di località, per lo più piemontesi e, per la Valle d’Aosta, “Cogne: Cappella del Crêt; Colle Lauson, agosto 1895”. Nonostante il vallone del Lauson sia stato percorso da molti floristi dopo l’indicazione di Santi, a cui vanno aggiunte le ricerche accurate compiute recentemente da Marco Grosa (guardaparco per alcuni decenni nella zona del Lauson), la presenza in questa zona di Campanula alpestris non è mai stata confermata. Per la Valnontey vi è anche un dato bibliografico relativo ad un’esplorazione compiuta nel 1933 da Kárpáti & Andreánszky a “Cogne, an felsigen stellen über Valmontey [sic], 2000 m” (KARPATI, 1941), dato anch’esso mai confermato e indicato ad una quota dove mancano i litotipi su cui si insedia Campanula alpestris. PISTARINO & D’ANDREA (2015) riferiscono erroneamente la citazione di questa specie in VACCARI (1937) alla Valnontey anzichè alla cappella del Crêt nel vallone dell’Urtier, come è indicato in realtà in tale lavoro. In base a quanto detto, si ritiene quindi che la presenza di questa specie in Valnontey e al Col Lauson vada considerata con dubbio.