Diffuso nella valle centrale, osservato da Pont-Saint-Martin ad Arvier !, e nei settori inferiori e medi delle relative valli laterali (ma mancano dati per la Valsavarenche), dove appare più frequente nelle valli del Buthier-Artanavaz e in V. di Gressoney. A ovest, nella Valdigne, vi è solo un dato storico per Charvaz sopra La Salle (Henry, campione visto da Vaccari), mentre va ritenuta dubbia la segnalazione per Courmayeur alla base del Mont Chétif (Payot), mai riconfermata.
Il dato di Pistarino per il "Rif. Crêtes Sèches" in Valpelline (cfr. PISTARINO & D’ANDREA, 2015: 292), costruzione posta a ben 2389 m, è in realtà da riferirsi alla salita verso tale località (Pistarino, in litt.).
Jasione montana compare in una lunga lista di specie censite da NEGRI (1934) sulle morene del ghiacciaio del Lys; tale specie però viene indicata a 1700 m, quota decisamente più bassa rispetto alle altre osservazioni (tutte comprese tra 2000 e oltre 2800 m) e anche molto distante dall’ambiente studiato, essendo l’altitudine indicata prossima al capoluogo di Gressoney-La-Trinité. Dato comunque da verificare.
Un campione d'erbario di Tanfani in FI, datato 29.7.1890 con etichetta che indica solo "Valgrisenche" (cfr. PISTARINO & D’ANDREA, 2015: 536), come si evince dal diario dell'escursione nelle Alpi Graie valdostane compiuta dal botanico fiorentino (TANFANI, 1891), è probabilmente da riferire alla valle in senso lato e non al suo capoluogo, dato che nel giorno indicato in etichetta Tanfani discese la valle per raggiungere Arvier ed Aosta; la presenza di Jasione montana nella media Valgrisenche venne già annotata da BEYER (1891) che osservò la specie un anno prima di Tanfani.