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Valeriana officinalis L. s.l.

Famiglia:
Valerianaceae
Nome italiano:
Valeriana officinale
Nome francese:
Valériane officinale, Herbe aux chats
Status:
+
Frequenza:
PF
Origine:
autoctona
Habitat:
prati, pascoli, boschi chiari e loro margini, arbusteti, megaforbieti, spesso in ambienti più o meno umidi
Distribuzione

Qua e là in tutta la regione.

Piani altitudinali
piani altitudinali
Quota minima
355 m - Issogne, rupe lungo la strada per Echallod (Mainetti, 2017 - fot. !)
Quota massima
2300 m - P.S.Bernardo nel vallone del Breuil (Bovio, 1985 - HbBovio !)
Variabilità

Da noi sono state segnalate le seguenti sottospecie:

 

subsp. officinalis (= Valeriana officinalis L. s.str.)

diffusa qua e là in tutta la regione, nei piani (coll)-mont-(subalp);

 

subsp. collina (Wallr.) Nyman (= Valeriana collina Wallr.; Valeriana wallrothii Kreyer; Valeriana stolonifera Czern. subsp. angustifolia Soó in BARTOLUCCI  et al., 2018)
sembra localizzata nel settore occidentale della regione (piano subalpino), nell’arco di valli che vanno dalla V. di Cogne al G.S.Bernardo (ma cfr. anche subsp. versifolia e quanto è scritto nell’introduzione al gruppo di Valeriana officinalis).

 

subsp. versifolia Brügger (= Valeriana versifolia Brügger; Valeriana excelsa Poir. subsp. versifolia [Brügger] Buttler, Hand & Kirschner in BARTOLUCCI  et al., 2018)
in FI vi sono vari campioni storici valdostani (di Vaccari, Pichi Sermolli, Bettini) assegnati in origine a “Valeriana officinalis” e corretti nel 1978 da Titz in Valeriana versifolia (in parte però con dubbio - altri sono stati attribuiti da Titz a Valeriana pratensis Dierb. = Valeriana collina Wallr. s. ampl.). Anche in TO-HAO vi è un campione del 1981 di Peyronel e Dal Vesco assegnato a V. versifolia (cfr. PISTARINO et al., 2010: 361 e relativa nota). L’areale delineato dai suddetti campioni ricalca esattamente quello indicato sopra per la subsp. collina (settore occidentale della regione), ulteriore indicazione che il dibattito tra questa e la subsp. versifolia rimane aperto.

 

subsp. sambucifolia (J.C. Mikan) Čelak. (= Valeriana sambucifolia J.C. Mikan; Valeriana excelsa Poir. subsp. sambucifolia [J.C. Mikan ex Pohl] Holub in BARTOLUCCI  et al., 2018)
dubbia e probabilmente assente. Indicata vagamente da FIORI (1925-29: 511) per l'alta Valle d'Aosta, da cui deriva l'indicazione di PIGNATTI (1982: II-657) che la segnala per le Alpi, dalla V. d'Adige alla Valle d'Aosta. Non è però stato rintracciato un preciso riferimento sulla presenza di questa entità in quest’ultima regione. La carta di distribuzione alpina di AESCHIMANN et al. (2004: II-394) non la indica nei settori italiani ma solo nelle Alpi austriache, slovene e in Savoia; nell’Alto-Adige viene data con dubbio, forse proprio in riferimento alla vaga citazione di Pignatti. Seguendo CONTI et al. (2005: 180) la subsp. sambucifolia è probabilmente da escludere dall'Italia. In attesa di trovare indicazioni più precise, anche la sua presenza in Valle d’Aosta è da ritenersi dubbia.

 

subsp. repens (Host) O. Bolos & Vigo (= Valeriana repens Host; non citata in BARTOLUCCI  et al., 2018)
segnalata per errore; indicata storicamente da FAVRE (1874: 57, sub V. procurrens Wallr.) presso il G.S.Bernardo "sous la cabane de l'Ardifagoz" (= Alpe di Farcoz). Si tratta di entità W-Europea e per le Alpi AESCHIMANN et al. (2004: II-396) ne indicano la presenza solo in Alta Savoia e in prov. di Bergamo. PIGNATTI (1982) e CONTI et al. (2005), così come BARTOLUCCI et al. (2018), non la segnalano invece per l'Italia. Si tratta di pianta dei piani inferiori mentre la località sopra indicata, mai confermata, è posta a circa 2200 m. In base a questi elementi si ritiene che la segnalazione di Favre sia da considerare errata.

Note

Il gruppo di Valeriana officinalis comprende entità scarsamente differenziate con caratteri discriminatori poco netti e piuttosto variabili anche all’interno della stessa popolazione. Per tale motivo in questa sede si ritiene più adeguato considerarle al rango di semplici sottospecie, come del resto fanno anche vari autori attuali (cfr. trattazione in MARTINI et al., I:544, 2012 e riferimenti bibliografici ivi indicati), anche se nella nuova checklist della flora vascolare italiana (BARTOLUCCI et al., 2018) vengono trattate nell’ambito di specie distinte.
Per le popolazioni osservate in Valle d’Aosta, se Valeriana officinalis s.str. è in genere meglio caratterizzata, particolari difficoltà si hanno nello discernere tra la subsp. collina (Wallr.) Nyman e la subsp. versifolia Brügger, tanto da far nascere la domanda se si tratti veramente di entità distinte. Per queste due sottospecie la trattazione proposta va considerata quindi del tutto provvisoria: dai dati riscontrati mostrano di avere stesso areale regionale (settore occidentale) e di essere diffuse negli stessi ambienti; al limite si può ipotizzare che siano state date interpretazioni diverse a popolazioni appartenenti allo stesso taxon. Quale ? I materiali d’erbario portano spesso ad una identificazione soddisfacente ma possono essere ingannevoli essendo composti da uno o pochi individui: se si studiano in loco le intere popolazioni ci si rende in realtà conto della grande variabilità dei caratteri utilizzati per il riconoscimento (numero di coppie dei segmenti laterali, dimensioni relative di quello apicale; la stessa presenza o assenza di stoloni non pare costante).
Altre sottospecie, segnalate occasionalmente, sono invece probabilmente da eliminare dalla flora regionale.

Herb. (campione teste)
AO-N.SFV-2770: Arnad, Corma Machaby, 2012 - Bovio det. (subsp. officinalis)
AO-N.SFV-2195: Valgrisenche, 2007 - Bovio det. (subsp. collina)
FI: V. P.S.Bernardo, 1900 - Vaccari det., Titz revis. (subsp. versifolia)
TO-HAO: V. P.S.Bernardo, 1981 - Peyronel & Dal Vesco det. (subsp. versifolia)
Riferimenti bibliografici
BOVIO, 2014: 592; VACCARI, 1904-11: 337; TISSIERE, 1868: 51; FAVRE, 1874: 57; FIORI, 1925-29: 511; PIGNATTI, 1982: II-656; CARAMIELLO & PIERVITTORI, 1982: 290; DAL VESCO & OSTELLINO, 1987: 16; BUFFA & DAL VESCO, 1988: 26; BOVIO, BROGLIO & POGGIO, 2008: 215; BOVIO, 2017a: 105; TITZ & TITZ, 1979: 254

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