La situazione in Valle d’Aosta non è molto chiara: si hanno poche segnalazioni spesso di problematica interpretazione, soprattutto quelle storiche. In tutti i dati storici non è infatti possibile discriminare tra F. vulgaris Lam., nom. illeg. (= F. germanica L. s.str.) e F. lutescens Jord. (= F. germanica auct.), che un tempo non venivano distinte; è il caso, ad esempio, delle vaghe segnalazioni di F. germanica di BALL (1896) per la valle centrale e i settori occidentale e meridionale della regione. VACCARI (1904-11), che invece distingueva all’interno di F. germanica la var. lutescens Jord. e la var. canescens Jord. (quest’ultima identificabile con F. germanica s.str.) segnalava per la seconda solo una stazione a Pont-Saint-Martin; in Filago germanica s.l., oltre a citare Ball, dava solo tre stazioni indicate da altri, anche in questo caso non attribuibili all’una o all’altra entità: Saint-Vincent (Carestia), colline di Nus (Ferina, campione controllato da Vaccari), V. di Gressoney (Ferina). Successivamente MATTIROLO (1928) segnala "Filago germanica L." nella media Valsavarenche, BRAUN-BLANQUET (1961) indica "Filago germanica" a Etroubles e PEYRONEL (1962) la stessa entità nella media V. di Cogne.
Recentemente à stata verificata la presenza della specie in Valle d’Aosta, nella bassa V. di Gressoney, poco prima di Perloz, 600 m (Bovio, Poggio & Broglio - AO !), ad Arnad, presso Machaby, 730 m (Bovio, Broglio & Jacquemet, 2018 - fot. !).
In seguito ad un recente controllo della stazione della collina di Quart presso Crétallaz, indicata in BOVIO (2003b) e in BOVIO (2014), questa ha dimostrato appartenere in realtà a Filago lutescens Jordan. L’errore di determinazione è dovuto al fatto che la raccolta del 2003 (in HbBovio) comprendeva individui ancora poco sviluppati.
In BOVIO (2014) questa specie è stata trattata sotto il binomio Filago vulgaris Lam.