Diffuso in tutta la regione ma frequente solo nei settori più aridi (particolarmente diffuso nella media valle centrale e in V. di Cogne).
Al momento accertata la presenza della subsp. platylepis (Rchb. & Saut.) Nyman, tipica dei settori più interni delle Alpi ma da ricercare anche la subsp. nutans. Numerosi i dati relativi a "Carduus nutans", quindi non assegnabili ad una sottospecie particolare.
Come verificato in FI su un campione di Vaccari (Bovio, 2006), vanno attribuiti a questa specie anche i dati che VACCARI (1904-11) assegna a C. nutans var. nigrescens Vill. (= Carduus nigrescens Vill.) - cfr. la trattazione di quest’ultima entità.
In rapporto alla massima altitudine raggiunta, VACCARI (1904-11) segnalava Carduus nutans solo fino a 1700 m; più recentemente SINISCALCO & MONTACCHINI (1990-1991) indicano di aver osservato la pianta alle eccezionali quote di 2285 m in V. di Rhêmes (Rif. Benevolo) e addirittura di 2530 m al Nivolet (Albergo Savoia) nell’ambito di uno studio sull’influsso di sentieri e rifugi alla risalita in quota delle specie vegetali, fenomeno osservato anche in V. di Cogne lungo la mulattiera per il Rif. Sella, dove Carduus nutans è stato visto intorno ai 2000 m (Poggio & Gerard, 2008).