Specie assai poco segnalata, in BOVIO (2014) veniva data presente in Valle d’Aosta solo sulla base di due campioni d’erbario, il primo di Vaccari, raccolto nel 1902 tra Aosta ed Aymavilles (FI), che risulta anche l’unico dato personale citato nel catalogo della flora valdostana dello studioso (VACCARI, 1904-11: 446), l’altro di Bovio, raccolto nel 2000 sopra la frazione Torville di Jovençan (AO; Herb. Bovio). Un’ulteriore esame (Bovio, Merli & Prosser, ottobre 2019) del campione di Vaccari, della stazione di Jovençan e del relativo campione prelevato nel 2000, hanno portato alla conclusione che tali popolazioni sono in realtà da attribuire correttamente a Lactuca sativa subsp. serriola (L.) Galasso, Banfi, Bartolucci & Ardenghi (= Lactuca serriola L.).
Per il resto i rari altri dati si erano già dimostrati errati o esclusivamente bibliografici, come indicato in BOVIO (2014). Così Lactuca saligna venne indicata vagamente in Valle d’Aosta da ALLIONI (1785), secondo il quale "Nascitus locis arenosis secus flumen, quod ex monte S. Bernardi in vallem Augustae Praetoriae decurrit", da riferirisi probabilmente al tratto inferiore del Buthier, verso Aosta. Da questo dato deriva forse la segnalazione di PAYOT (1882) "sous Saint-Rémy et le Grand Saint-Bernard, entre 700 et 800 m", così come il dato di Lavy per il Piccolo San Bernardo, citato in VACCARI (1904-11), che è sicuramente dovuto ad un’errata interpretazione del monte S. Bernardi (Gran San Bernardo) indicato da Allioni. Un dato di BOLZON (1918) per Charvensod è molto probabilmente da riferire ad un campione conservato in FI per i "seminati presso Sarvensot" (grafia di difficile interpretazione) attribuito da Bolzon a Lactuca saligna che però appartiene a Chondrilla juncea (Bovio revis., 2013). In TO-HP il solo campione valdostano assegnato a questa specie è stato raccolto da Filipello S. e V. ed Ariello a Valpelline nel 1968; il reperto è però andato quasi completamente distrutto e le poche foglie riconoscibili sembrano appartenere a Lactuca serriola (Bovio vidit, 2013). Di più recente vi sono solo due dati bibliografici di KAPLAN (1981: 31; 1997: 148), dei quali mancano però materiali d’erbario (Kaplan in litt., 2012).
Sulla base di ciò, in base alla mancanza di prove concrete della sua presenza, si ritiene di dover riconsiderare lo status regionale di Lactuca saligna L. quale specie dubbia, almeno in attesa di riscontrare prove concrete della sua appartenenza alla flora valdostana.