Diffusa in tutta la regione.
Recentemente è stata descritta nelle Alpi occidentali Nigritella cenisia G. Foelsche et al., indicata tra l’altro al Colle del P.S.Bernardo, su entrambi i versanti italiano e francese, e al Colle del Nivolet ma qui probabilmente solo sul versante piemontese (cfr. FOELSCHE et al., 1999). Però, secondo P. Grünanger (in litt., 2008) "la Nigritella cenisia, che ho visto personalmente nel locus classicus al Passo del Moncenisio (peraltro in territorio francese), non mi sembra così significativamente diversa da N. nigra subsp. rhellicani da meritare il rango di specie e forse neppure di sottospecie". Tale giudizio non è cambiato dopo aver esaminato anche un campione proveniente dal P.S.Bernardo, raccolto nel Giardino Alpino Chanousia (Bovio, 2008), dove la pianta di Foelsche et al. cresce spontanea: così scrive infatti Grünanger (in litt.): "... l’esemplare della cosiddetta N. cenisia mi è arrivato regolarmente e ti ringrazio. Non ho cambiato opinione sul taxon, al massimo può esser considerato una varietà". Successivamente Nigritella cenisia è stata infatti sinonimizzata a Nigritella rhellicani.
Un dato di Carestia per Donnas (TO), località decisamente a bassa altitudine, è probabilmente da riferire ai monti dell’envers di Donnas, dove Carestia erborizzò nel corso delle sue esplorazioni, come testimoniato da altre raccolte. In rapporto alla massima altitudine raggiunta, VACCARI (1901) indicava la pianta al P.S.Bernardo alla Lancebranlette, tra 2800 e 2928 m, stazione oggi probabilmente in territorio francese.
In BOVIO (2014) questa specie è stata trattata come Nigritella nigra subsp. rhellicani (Teppner & E. Klein) H. Baumann, Künkele & R. Lorenz.