Il recente studio di MISERERE et al. (2001), con ricerche di campagna e revisioni d’erbario, ha portato chiarezza sulla situazione di questa specie in Valle d’Aosta, dove risulta rara e dispersa: V. di Champorcher, versanti sopra l’Alpe Manda, 2120 m (Miserere et al.; Bovio et al. - AO !; FI !) e presso Boset-Damon, 1601 m (Ganz, 2017 - AO !); V. di Cogne, Valnontey a 1700 m (Vaccari, Wilczek & Maillefer - FI) e forse a Chavanis a 2300 m (Vaccari - FI ma esemplare immaturo e non determinabile); G.S.Bernardo, 2100 m (Jacquet - FI, non è chiaro se sul versante italiano o svizzero), presso l’Ospizio (Vaccari - FI; anonimo in AO-S.SFV ! ma probabilmente duplicato del campione di Vaccari), alla Morgue dell’Ospizio, 2470 m (Vaccari - FI) - segnalazioni in territorio svizzero, anche se di poco; V. d’Ayas sopra Brusson all’Alpe Frudière (Carestia - TO, sub Carex canescens, corretta in C. personii Sieb. da Gola, 1920). Di recente scoperta anche nel vallone del Fer di Bonze, lungo la traversata tra la Ca’ Roussa e Bonze, 1600 m (Bovio, Broglio & Trompetto - HbBovio !).
MISERERE et al. (2001) hanno attribuito tutto il materiale valdostano sopra citato alla subsp. brunnescens; mentre escludono la subsp. vitilis (Fr.) Kalela.
Una raccolta di Vaccari per Champdepraz, lago Bianco (FI) risulta da attribuire, secondo Miserere et al., a C. canescens; poco attendibile la vaga indicazione di BALL (1896) per il settore compreso tra Villeneuve e Ivrea, ad altitudine troppo bassa.