Scoperta solo di recente con una prima stazione in V. Veni, in un pascolo rupestre ai piedi meridionali delle Pyramides Calcaires, 2260 m (Parolo, Bovio & Poggio, 2013 - AO, PAV, Parolo det., Ardenghi conf.); raccolta in seguito in altre località nel corso delle ricerche compiute sulla flora cacuminale della Valle d’Aosta dal gruppo Barni, Barolin, Giuntoli, Petey & Teppa, con identificazione del materiale (tutto in AO) compiuto da N. Ardenghi: vetta del Crammont, 2737 m; vetta del M. Fallère; 3051 m, vetta della Pointe Noire (V. di Cogne), 3063 m; Col Lauson, 3305 m.
Specie alpica a baricentro orientale, diffusa verso ovest fino a Savoia (DELAHAYE & PRUNIER, 2006) e Alta Savoia (secondo la monografia di Portal del 1999); AESCHIMANN et al. (2004: II-856) non la indicavano ancora per il versante italiano delle Alpi occidentali, così come CONTI et al. (2004: 95) non la segnalano per Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria. Specie tipica dei substrati acidi, occasionalmente si può trovare anche su calcare, come indicato anche da Portal (Ardenghi, in litt.). Non è improbabile che in qualche caso questa specie sia stata confusa con la comune Festuca halleri e come tale segnalata.
La carta di distribuzione regionale è basata solo su dati relativi a raccolte verificate da N. Ardenghi.