Frequente nel settore sud-orientale della regione, nella valle centrale da Pont-Saint-Martin a Montjovet e nei tratti inferiori delle relative valli laterali, si fa via via più raro e disperso nella media e alta valle, osservato fin sopra Courmayeur in V. Sapin e all’imbocco della V. Ferret sopra Entrèves (Dal Molin).
DIAZ LIFANTE & VALDES (1996) hanno proposto una completa revisione del genere Asphodelus per quel che riguarda l’area del mediterraneo occidentale. Nelle Alpi occidentali segnalano la presenza di Asphodelus albus subsp. delphinensis (Gren. & Godron) Z. Diaz & Valdés (= A. albus subsp. subalpinus Nyman) e Asphodelus macrocarpus Parl. subsp. macrocarpus, assegnando a quest’ultima entità il solo reperto valdostano esaminato, relativo ad un campione del 1911 di Bolzon (FI) raccolto in V. di Cogne. Vista la carenza di materiale relativo alla Valle d’Aosta nello studio citato, si è tentato l’esame delle popolazioni valdostane sulla base dei caratteri indicati da Diaz Lifante & Valdés per le due entità, che però sono risultati di non semplice valutazione essendo parzialmente sovrapposti e piuttosto variabili anche negli individui della stessa popolazione. Significative, tra le ulteriori informazioni date da Diaz Lifant & Valdés nella loro trattazione, sono anche la sovrapposizione degli areali delle due entità nelle Alpi francesi, la diffusione altitudinale quasi identica e l’ecologia ben poco differenziata. Anche D. Aeschimann (in verbis) esprime i suoi dubbi circa questa nuova trattazione tanto che su Flora Alpina (AESCHIMANN et al., 2004) continua a riferirsi per le Alpi esclusivamente ad Asphodelus albus L.; in attesa di fare maggiore chiarezza sulla situazione in Valle d’Aosta, in questa sede si ritiene quindi opportuno riferirisi ancora alla trattazione tradizionale di questa specie.