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Rhodiola rosea L.

Sinonimi principali:
Sedum rhodiola DC.; Sedum rosea (L.) Scop.
Famiglia:
Crassulaceae
Nome italiano:
Rodiola rosea
Nome francese:
Rhodiole rose, Orpin rose
Status:
+
Frequenza:
L
Origine:
autoctona
Habitat:
pascoli pietrosi, detrititi grossolani, rupi, cespuglieti su suoli freschi e spesso umidi, bordi di torrenti e ruscelli
Distribuzione

Localizzata e frequente nei settori superiori delle valli meridionali, dai valloni del Fer alla Valgrisenche, e a oriente nelle valli d’Ayas e di Gressoney. Nel settore occidentale della regione e a nord fino alla Valtournenche compresa, vi sarebbe una sola stazione certa, confortata da un reperto d’erbario, sita nella zona del Mont Fallère (anonimo - AO-S.SFV !, dove viene indicata l’errata quota di 3100 m) all’Alpe Neuve a 2300 m (VACCARI, 1904-11; VACCARI, 1900a); non è stata però confermata in seguito. Altrove vi sono pochissimi dati, tutti da verificare (cfr. nota).

Piani altitudinali
piani altitudinali
Quota minima
1500 m - V. di Champorcher, salita a Trome (VACCARI, 1904-11)
1570 m - Bassa V. d'Ayas, lungo la mulattiera del vallone di Tron (Bovio & Broglio, 2000)
Quota massima
3000 m - Salita alla Grivola (VACCARI, 1904-11) - cfr. anche nota
2962 m - Val di Cogne in Valnontey, a sud del Bivacco Leonessa (Mainetti, 2023)
Note

LUZZATTO (1935) indica questa specie fino a 3075 m nella zona del Passo dei Salati, sulle pendici del Monte Rosa ma non è chiaro se sul versante valdostano o piemontese.
Restano da verificare le seguenti stazioni fuori dall’areale accertato per la regione: V. del P.S.Bernardo sulle morene del Rutor (CACCIANIGA et al., 2002); Col de la Seigne (GAUDIN, 1828-33); monti di Saint-Barthélemy (VACCARI, 1900a), dato dubbio secondo Gallo, del resto non riportato successivamente nel Catalogo e forse tratto solo da una segnalazione di Ball (cfr. più avanti) mai confermata; Vaccari in PAMPANINI (1903) la segnalava anche in Valtournenche, altro dato non riportato poi nel suo Catalogo, mentre un dato di GALLO (2001) per Cheneil è relativo a piante coltivate presso una baita; sonoinattendibili le vaghe indicazioni di BALL (1896) per le zone del P.S.Bernardo, Courmayeur, G.S.Bernardo, Valpelline e Saint-Barthélemy, queste ultime riprese più recentemente da DEGIOVANNI (1969). Dubbia, secondo GALLO (2001), anche l’attribuzione a Villefranche (Quart) di una raccolta di Bolzon (FI), località posta a quota troppo bassa.

Herb. (campione teste)
AO-N.SFV-1608: V. Chalamy, 1995 - Picco det., Bovio conf.
Riferimenti bibliografici
BOVIO, 2014: 217; VACCARI, 1904-11: 237; GAUDIN, 1828-33: VII-495; BALL, 1896: 158; VACCARI, 1900a: 142; PAMPANINI, 1903: 172; LUZZATTO, 1935: 676; DEGIOVANNI, 1969: 77; TOSCO, 1979-80: 152; GALLO, 2001; CACCIANIGA et al., 2002: 23; BOVIO & BROGLIO, 2007: 66; BOVIO, BROGLIO & POGGIO, 2008: 101

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