In BOVIO (2014) questa pianta veniva citata solo in nota come specie introdotta nei giardini in varie località montane della regione, dai quali potevano spesso sfuggire degli individui che si diffondevano però sempre nelle vicinanze. Negli ultimi anni sono state invece osservate più volte stazioni distanti da case e giardini dove la pianta può ritenersi ormai naturalizzata; ciò è stato osservato soprattutto nelle zone più turistiche della regione, quali ad esempio la V. di Cogne, la Valtournenche, la Val d'Ayas, la V. di Gressoney, ecc.
Il più vecchio dato riscontrato relativo a esemplari di Lupinus polyphyllus sfuggiti da un giardino si ha in TOSCO (1990), dove l’autore scriveva di aver osservato nel 1975 la presenza della pianta in un prato presso Cogne, comune in cui Stefenelli (in TOSCO, loc. cit.) un anno prima indicava il lupino coltivato per ornamento nei giardini di tutti i villaggi, dove ancora oggi è ben diffuso.