Diffuso in tutta la regione.
Va assegnata a questa specie la grande maggioranza delle segnalazioni relative a "Sempervivum tectorum". GALLO (2001), nel suo studio sulle popolazioni valdostane, traeva le seguenti conclusioni: "In via del tutto provvisoria si ritiene che possa essere utilizzato il binomio [...] S. alpinum Griseb. & Schenk per le popolazioni con foglie verdi-azzurre di forma lineare-lanceolata, dislocate prevalentemente nella fascia montana". Si esclude così dal territorio in questione il binomio S. tectorum L. sulle cui validità e opportunità di un utilizzo sono in corso specifici studi. Cfr. anche Sempervivum glaucum Ten.
“Esemplari provenienti da una ventina di popolazioni valdostane di questa specie, presentano glandulosità più o meno evidente sulle pagine delle rosette, come riscontrato anche in altre parti della catena alpina. Queste popolazioni sono situate in aree xeriche, in genere sotto i 1500 m di quota, nel vallone della Dora Baltea ma anche nelle valli di Champorcher, S. Barthelemy, Valgrisenche e Champdepraz" (Gallo, in litt.).