Comune nella valle centrale fino a Morgex e all’imbocco delle valli laterali; risale maggiormente alcune di esse (ad es. V. di Cogne e valle del Buthier).
In BOVIO (2014) veniva citato lo studio di RICCERI & ARRIGONI (2000), secondo i quali Portulaca oleracea L. è da considerarsi un aggregato di più biotipi interpretabili come vere e proprie specie. Dall’esame dei campioni d’erbario di Vaccari in FI, questi autori avrebbero riconosciuto in Valle d’Aosta la presenza di tre entità: Portulaca oleracea L. subsp. oleracea, Portulaca nitida (Danin & H. G. Baker) Ricceri & Arrigoni, Portulaca granulatostellulata (Poelln.) Ricceri & Arrigoni.
Successivamente, DANIN et al. (2016) in base al controllo del materiale già determinato dai precedenti autori oltre all’esame di altri campioni, hanno indicato per la Valle d’Aosta la presenza di Portulaca cypria Danin, Portulaca granulato-stellulata (Poelln.) Danin & H.G. Baker e Portulaca trituberculata Danin, Domina & Raimondo (= Portulaca oleracea auct. Fl. Ital.), specie alle quali va riferito, secondo Danin & coll., anche il materiale in precedenza attribuito da Ricceri & Arrigoni a Portulaca oleracea L. subsp. oleracea e Portulaca nitida, queste ultime entità quindi da escludere al momento dalla regione. Secondo DANIN et al. (2016) le microspecie di Portulaca oleracea meriterebbero però il semplice rango di morfotipi.
Bartolucci & Galasso in Notulae to the Italian native vascular flora: 12 - Supplementary data (Italian Botanist, 12, 2021) ritengono che “It is preferred here to keep all of these taxa within the variability of P. oleracea.”
In BOVIO (2014: 404) questa specie veniva trattata come pianta autoctona. Considerato che sul Portale della Flora d’Italia viene indicata criptogenica in tutta Italia, va ritenuta come tale anche in Valle d’Aosta.