Diffuso nelle valli laterali, nei settori calcarei a sud e a nord-est: abbastanza frequente dall’alta V. di Champorcher alla Valgrisenche, dalla V. del P.S.Bernardo alla Valpelline è quasi assente ed è noto solo per la V. Veni, ai piedi delle Pyramides Calcaires (Bovio, Poggio & Dal Molin) e per segnalazioni storiche al Col Ferret (Jaccard) e in V. di Ollomont a Les Evêques (Guyot: "espèce nouvelle pour le versant méridional occidental des Alpes Pennines"); ricompare dalla V. di Saint-Barthélemy all’alta V. di Gressoney; sembra nuovamente assente nel settore sud-orientale della regione, sui substrati del Sesia-Lanzo (basse valli di Champorcher, Ayas e Gressoney), ad eccezione di una stazione isolata nel vallone del Chiussuma, in comune di Lillianes, sul versante est del Col Giassit (Poggio, Bovio, Broglio & Gerard).
Quota minima
1500 m - senza località (VACCARI, 1904-11) ma probabilmente da riferire a Champorcher
1600 m - V. di Cogne, tra Epinel e Crétaz (Castagno, 1973 - TO !)
Quota massima
2800 m - V. di Cogne, praterie a sud del Passo d’Invergneux (Bovio & Fenaroli F., 1985)
AO-N.SFV-371: V. Cogne, 1989 - Bovio det.
Riferimenti bibliografici
BOVIO, 2014: 330; VACCARI, 1904-11: 51; JACCARD, 1895: 35; GUYOT, 1921b: 204; BOVIO & FENAROLI F., 1986a: 14; BOVIO, BROGLIO & POGGIO, 2008: 65