Soprattutto nei settori più aridi, nel cuore della regione: sembra abbastanza diffusa nella valle centrale da Verrès alla collina di Saint-Pierre e qua e là nelle relative valli laterali dalla Valtournenche alla Valsavarenche ma frequente solo in V. di Cogne e, forse, nelle valli del Buthier. Rari dati a ovest nella Valdigne, mentre a est, nelle valli laterali inferiori, è stata reperita solo una segnalazione di VACCARI (1903d) per l’alta V. Chalamy, a ben 2600 m, che andrebbe però verificata (cfr. nota).
Quota minima
600 m - senza località (VACCARI, 1904-11) ma da riferire probabilmente a Chambave
620 m - Montjovet, tra il Borgo e il vallone di Rodoz (Bovio & Broglio, 2009 - AO !)
Quota massima
2600 m - V. Chalamy, alle miniere del Lago Gelato (Vaccari, 1902); cfr. però nota
2420 m - V. di Cogne, a est dell'A. Grauson vecchia (RICHARD, 1992)
Da noi la subsp. rupestris
VACCARI (1904-11) indicò i 2400 m come quota massima per la Valle d’Aosta, mentre non citò la stazione da lui stesso indicata pochi anni prima a 2600 m presso le miniere del Lago Gelato nella V. Chalamy: non è chiaro se non venne riportata per una dimenticanza o perché Vaccari non confermava il dato, posto del resto ad una quota piuttosto elevata.
AO-N.SFV-1997: Valtournenche, 2005 - Bovio det.
Riferimenti bibliografici
BOVIO, 2014: 311; VACCARI, 1904-11: 54; VACCARI, 1903d: 57; BRAUN-BLANQUET, 1961: 128; BUFFA & DAL VESCO, 1988: 14; RICHARD, 1992: 125; VARESE, 1996