Segnalata ripetutamente soprattutto nel passato (cfr. bibliografia) non vi è in realtà nessuna prova certa della sua presenza nella regione. Già VACCARI (1904-11) riteneva che le segnalazioni di bassa quota fossero da attribuire a O. argentea (= Alyssum argenteum). Dall’esame dei materiali conservati in FI (Poggio, 2002; Bovio, 2005), in TO-HP ! e in G (Bovio, 2002) risulta che essi sono da assegnare ad altre specie (soprattutto a O. argentea); restano dubbi su pochi campioni che sono però di difficile identificazione a causa del loro precario stato di conservazione. Anche VERGNANO GAMBI et al. (1979) sottolineano che negli erbari "frequentemente esemplari di Alyssum argenteum sono stati attribuiti ad A. alpestre".
In BOVIO (2014) questa specie è stata trattata sotto il binomio Alyssum alpestre L.