Diffuso in tutta la regione.
Come quota estrema inferiore è probabile che arrivi fino a quella minima regionale ma qui ci si è attenuti solo a dati di specialisti o confermati da questi. Nel corso di osservazioni compiute in Valle d’Aosta nel settembre 2017, questo salice è stato osservato da Merli più volte oltre i 2000 m e questi ritiene quindi che nella sua trattazione della specie PAIERO (1983), che arrotondava la quota massima a 2000 m, abbia sottostimato la diffusione altitudinale di S. caprea nella regione (cfr. Merli in BOVIO, 2017a).