I nostri Thlaspi bienni o perenni a fiori bianchi sono stati recentemente separati nel genere Noccaea insieme al gruppo di entità appartenenti al ciclo di Thlaspi rotundifolium. I primi, in particolare, costituiscono un gruppo di specie spesso confuse tra loro, come si è potuto constatare anche nelle collezioni d’erbario. All’origine vi sono problemi sistematici e nomenclaturali che solo recentemente sembrano essersi meglio chiariti. In bibliografia i maggiori problemi si hanno nell’interpretazione delle segnalazioni di "Thlaspi alpestre L.", che possono essere riferite sia a Noccaea brachypetala (= Thlaspi brachypetalum) sia a N. caerulescens (= Th. caerulescens) ma che per la Valle d’Aosta è probabile siano invece relative soprattutto a N. virens (= Th. virens), che pare specie ben diffusa nella regione, o in certi casi addirittura a N. sylvia (= Th. sylvium). Del resto un tempo in Thlaspi alpestre L. venivano incluse come varietà le specie sopra indicate ad eccezione dell’ultima (cfr. FIORI, 1923-25). Thlaspi alpestre Jacq. (= Noccaea alpestris [Jacq.] Kerguélen; Th. kerneri Huter; Th. minimum Ard.) è invece da riferire ad una pianta Est-Alpica (cfr. AESCHIMANN et al., 2004: I-576) che non ha nessun rapporto con le Noccaea valdostane.
Le ricerche sono ancora in atto ma, come primi risultati, la maggior parte delle popolazioni di Noccaea a fiori bianchi osservate in Valle d’Aosta sarebbero da attribuire a Noccaea virens (probabilmente ben diffusa in tutto il territorio) e a Noccaea sylvia (localizzata su serpentino, forse solo nel settore orientale della regione), mentre è stata accertata la presenza di Noccaea brachypetala e Noccaea caerulescens ma per un numero limitato di stazioni; probabilmente è da escludere Noccaea praecox (= Th. praecox), mentre è stata segnalata per errore Noccaea montana (= Th. montanum).
