Segnalata da BOLZON (1918) tra Brusson e Fiery, da cui la segnalazione di HESS et al. (1977) per la Valle d'Aosta; inoltre da NEGRI (1934) per le morene del ghiacciaio del Lys. I relativi campioni sono in FI ma da assegnare rispettivamente a N. virens e N. sylvia (Bovio revis., 2009). Sempre in FI, Pignatti (1974) ha assegnato a Th. praecox vari materiali, soprattutto di Vaccari, non determinati o più spesso identificati in origine come Thlaspi montanum. Da un controllo compiuto (Bovio, 2009), si ritiene che anche questi siano probabilmente da assegnare ad altre specie e, in genere, a N. sylvia (Gaudin) F.K. Mey., entità del resto diffusa nelle zone in cui sono stati raccolti tali campioni. In TO (Bovio, 2009) nella camicia di Thlaspi praecox è stato individuato un solo esemplare valdostano, raccolto da Belli in Valtournenche; è però in brutte condizioni, senza fiori e con frutti mal ridotti: lo stesso raccoglitore ha aggiunto un punto interrogativo al binomio assegnato. Le indicazioni di presenza nelle Flore degli ultimi decenni derivano tutte da questi pochi dati, relativi oltre tutto a località e ambienti anomali per questa specie diffusa normalmente nei piani inferiori (raramente fino al subalpino), negli ambienti della Festuco-Brometea (cfr. AESCHIMANN et al., 2004: I-574). In base a ciò si ritiene che la presenza di N. praecox in Valle d'Aosta vada considerata con dubbio.
Riferimenti bibliografici
BOVIO, 2014: 358; BOLZON, 1918: 336; NEGRI, 1934: 121; HESS et al., 1977: 143
