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Saxifraga biflora All.

Famiglia:
Saxifragaceae
Nome italiano:
Sassifraga biflora
Nome francese:
Saxifrage à deux fleurs
Status:
+
Frequenza:
C loc
Origine:
autoctona
Habitat:
macereti fini, greti
Distribuzione

In tutta la regione sui substrati calcarei di alta quota (comune sui calcescisti), appare più frequente nelle valli intorno al massiccio del Gran Paradiso e nel settore del P.S. Bernardo - Val Veni.

Piani altitudinali
piani altitudinali
Quota minima
2000 m - senza località (VACCARI, 1904-11)
2170 m - V. Ferret, nella comba d'Arminaz (Poggio, Cerise A. & Dal Molin, 1999)
Quota massima
3700 m circa - Mont Velan (Dayné in VACCARI, 1901) - cfr. anche nota
3260 m - V. di Cogne, pendici sud-est della Punta Rossa della Grivola (Mainetti, 2016)
Variabilità

Da noi la subsp. biflora. Nell’alta Val Veni è stata segnalata più volte la subsp. macropetala (A. Kern.) Rouy & E.G.Camus, storicamente da Rion ("environs du Mont-Blanc" ma non è chiaro su quale versante), Dutoit-Haller (Col de la Seigne) e Trèves P. (Mont Percé), recentemente da Kaplan & Overkott-Kaplan (Col Chavannes). VACCARI (1904-11) scrive però: "je dois rayer cette plante de notre flore; certainement elle a été confondue avec l'hybride S. Zermattensis Hayek qui lui rassemble et qui se trouve assez répandu dans les montagnes environnant le Mont-Blanc". Bovio, Poggio, Cattin, Dal Molin & Gerard (2001) hanno osservato nel tratto finale della salita al Col de la Seigne, a 2380 m, una popolazione di S. biflora con petali larghi fino a 5 mm, con 5 nervature, anche se non sovrapposti tra loro, assegnata provvisoriamente alla subsp. macropetala. Tali osservazioni occasionali fanno comunque pensare a situazioni individuali più che ad una entità distinta dal tipo; del resto, ultimamente vari autori non danno più a questa entità valore di sottospecie distinta, come confermato in BARTOLUCCI et al. (2018), dove la subsp. macropetala viene sinonimizzata alla subsp. biflora.

Note

BECHERER (1956-57) commenta così l'indicazione del ritrovamento nell’Ottocento a 4200 m sulla "spalla del Cervino" da parte di Wolf di questa e altre quattro specie: "Il est probable que cette cote (chiffre rond! quatre fois la même!) est due non pas à Wolf, mais à Jaccard, le rédacteur du Catalogue de la flore valaisanne qui utilisait et complétait - et cela pas toujours d'une main heureuse - les indications de ses amis et correspondants". A proposito delle cinque segnalazioni per la "spalla del Cervino" anche Vaccari dice la sua, in una lettera del 23 settembre 1947 indirizzata a Luigi Peccoz (PEYRONEL, 1971): "... ho dei dubbi fondati sull'esistenza di 5 specie a 4200 m sul Cervino. Chi dice di averle raccolte è un fanfarone che le sballa grosse. [...] Il Cervino [...] è terra isolata, una sola vetta aerea, non sufficientemente riparata". In ogni caso la Spalla del Cervino è in territorio elvetico (via normale svizzera) e tale limite altitudinale non riguarda quindi la Valle d’Aosta.

Herb. (campione teste)
AO-N.SFV-76: V. P.S.Bernardo, 1986 - Bovio det.
Riferimenti bibliografici
BOVIO, 2014: 210; VACCARI, 1904-11: 268; VACCARI, 1901: 437; RION, 1872: 86; JACCARD, 1895: 155; BECHERER, 1958: 46; PEYRONEL, 1971: 33; TOSCO, 1979-80: 188; KAPLAN & OVERKOTT-KAPLAN, 1985: 82; BOVIO & BROGLIO, 2007: 69; BOVIO, BROGLIO & POGGIO, 2008: 104

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